Almeno una volta a settimana cerchiamo di pubblicare aggiornamenti, consigli di viaggio e tutorial. Vogliamo condividere con voi il nostro viaggio e soprattutto la nostra esperienza, gli imprevisti che ci possono capitare (in particolare viaggiando con il camper) cercando di essere d'ispirazione e d'aiuto.
La prima tappa dopo il nostro arrivo a Lisbona è stato il Castello di San Giorgio, per godere da lassù della spettacolare vista sull’intera città, sul ponte del 25 Avril, sul porto e sull’estuario del Tago che si immerge nell’Oceano e dal quale sono partite le innumerevoli spedizioni marittime che hanno cambiato il corso della storia.
Appena arrivati in Portogallo dopo aver visitato Siviglia, abbiamo cercato come di consueto una sosta con l’app Park4night su Lisbona.
Paese che vai, dolcetto tipico che trovi.
Ed anche qui sembra che siano state le suore ad inventarne la ricetta. Pare che utilizzassero le chiare d’uovo per stirare e dovevan essere proprio delle grandi stiratrici perché sono molti i dolcetti a base d’ uovo in Portogallo.
Per non sprecare i tuorli che avanzavano, dovevano essere reimpiegati in qualche maniera: da qui, ad Aveiro che ospitava vari conventi fino al XIX secolo, la creazione degli ovos moles a base di tuorli e zucchero. Questa crema particolare, dal colore giallo intenso, viene confezionata all’interno di ostie dalle varie forme a tema marinaresco come conchiglie, pesci, granchi o barili.
Il pasteis de nata è un delizioso dolcetto di sfoglia e crema tipico di Lisbona che trovi dappertutto, in alcuni posti te lo portano addirittura con il caffè come da noi ti portano un cioccolatino o l’acqua.
Pare che la pasticceria più famosa di Lisbona, la Pasteis de Belém, sia la migliore e la prima che ha ripreso la tradizione delle monache che lo hanno inventato e che ne possiede la ricetta originale.
È vero che qui è molto buono ed è vero anche che è il pasteis più caro di tutta Lisbona. Il locale è abbastanza gradevole e caratteristico anche se ormai piuttosto turistico. Si riconosce dalla fila di turisti fuori in attesa di accaparrarsi l’agognata prelibatezza. Noi abbiamo preferito sedere all’interno (hanno diverse salette con camerieri efficienti e veloci) e si può addirittura vedere il laboratorio al lavoro. Abbiamo pranzato con toast e panini, birra e abbiamo ovviamente terminato con un caffè accompagnato dalle immancabili tortine alla crema, spolverate con un tocco di cannella.