Travel Blog

Benvenuti sul nostro blog!

Almeno una volta a settimana cerchiamo di pubblicare aggiornamenti, consigli di viaggio e tutorial. Vogliamo condividere con voi il nostro viaggio e soprattutto la nostra esperienza, gli imprevisti che ci possono capitare (in particolare viaggiando con il camper) cercando di essere d'ispirazione e d'aiuto.

Castle Combe, il più grazioso villaggio d'Inghilterra

#CasteCombe

Chi non ha mai sentito parlare di Castle Combe avrà certamente già visto qualche foto di questo delizioso villaggio di poche centinaia di anime. Incarna la vera essenza del villaggio inglese old style, così come ce lo immaginiamo nei nostri sogni più romantici. Per onestà intellettuale va detto però che le Cotswolds Hills tutte sono magnifiche, infatti questa zona collinare dell’Inghilterra centrale è stata dichiarata AONB (Area of Outstanding Natural Beauty).

Il villaggio si srotola lungo un paio di vie fra i delicati fianchi di verdi colline nella contea del Wiltshire. Il secolo scorso è stato dichiarato il villaggio più bello d’Inghilterra, anche se ormai sono in molti a contendersi questo appellativo.

Noi ci siamo capitati in un giugno piovoso con un’atmosfera quasi autunnale, direi mistica, e non so proprio dire se il cielo grigio togliesse o aggiungesse qualcosa al fascino di questo villaggio uscito fuori da un dipinto del ‘600. So solo che le immagini non potranno mai restituire l’emozione di trovarsi immersi in un passato ancora vivente.

Castle Combe ha mantenuto il suo aspetto medievale anche grazie a severe regolamentazioni che vietano ad esempio l’uso di insegne luminose. Le casette color miele, alcune vecchie di centinaia di anni, sono quelle tipiche delle meravigliose Cotswolds: completamente costruite in pietra, tetti compresi. Non è raro scoprire qualche statuetta, affacciata dietro il vetro soffiato di una finestra, che pare salutare informando il viaggiatore di esser l’unica abitante di questa cittadina cristallizzata dal tempo.

Per questa ragione Castle Combe è stato il set ideale per molti film e qualche serie tv ambientati nel passato: il Dr Dolittle (l’originale del 1967), Stardust (2008), The Wolfman (2009), nel 2010 Steven Spielberg ha scelto Castle Combe per alcune scene del suo The War Horse. Perfino un episodio della Signora in Giallo è stato filmato qui e alcune scene della serie Robin di Sherwood.


Come raggiungerlo

Ad un passo da Bath e da Bristol e ad appena un paio d’ore da Londra, perdersi una gita a Castle Combe, per chi desidera visitare l’Inghilterra più autentica, sarebbe un peccato imperdonabile. Se non avete mezzi propri, dalle città più vicine si raggiunge agevolmente con l'autobus.


Dove sostare o parcheggiare

Noi abbiamo sostato nel parcheggio a monte del paese, molto tranquillo (quando non ci sono in programma corse nel vicino circuito automobilistico o eventi particolari come mercati o festival).

Coordinate: 51.4979577, -2.2237233


La visita

Da qui il centro si raggiunge a piedi in pochi minuti, arrivando nella Market Place con le caratteristiche Village Pound e Market Cross con le scale in pietra per salire e scendere da cavallo. Da qui inizia la passeggiata alla scoperta di Castle Combe. Vale la pena farla con calma, soffermandosi per un tè o una birra al The Castle Inn con vista sulla St. Andrew Church (che conserva uno dei pochi orologi medievali funzionanti d’Inghilterra) e sul vecchio cimitero con le antiche lapidi sconnesse. O per un pranzo al famoso The Old Rectory Tearoom, ma in questo caso ricordatevi di prenotare qualche giorno prima.

Altrimenti potrete acquistare qualche fetta di torta tradizionale ad una delle honesty boxes, negozi self service improvvisati fuori dalla porta di casa: torta al cioccolato o alla carota, marmellate o succhi di frutta a disposizione di chi ha un languirono pomeridiano, da pagare direttamente nella cassetta della posta. Noi le abbiamo assaggiate entrambe acquistandole in West street, proprio vicino alla chiesa. Se non fosse per i turisti che camminano come formiche in tutte le direzioni in religioso silenzio e chi lavora dietro ai banconi di bar e pub e nei ristoranti, Castle Combe potrebbe sembrare disabitato. Non una persona in giardino o per la strada con l’aspetto di una persona indigena.

Dall’incrocio, che rappresenta il centro cittadino, proseguite sulla The Street fino a raggiungere il By Brook, il fiumiciattolo che fa da specchio alle case della Water Lane, offrendo uno scorcio suggestivo molto interessante… e molto fotografato.

Dall’altro lato della strada vi è il vialetto d’accesso per la The Manor House, una residenza del XVI secolo, oggi sede di un esclusivo golf club.

Quello che non troverete a Castle Combe è un castello, come invece suggerirebbe il nome. Non lo troverete o meglio, troverete solo alcune rovine. Costruito in epoca normanna e trasformato in castello dai Romani ad oggi restano a testimonianza solo alcune pietre a nord del paese.


http://www.thecastleinn.co.uk/castle-combe/the-movies/

https://www.visitbritain.com/it/it/castle-combe


Festival delle Mongolfiere 2019 (Villorba di Treviso - 31/08 01/09)

Ho sempre sognato di salire su di una mongolfiera.

Quel pallone colorato e silenzioso, capace di portarti su nel cielo a vedere il mondo dall’alto, ha il potere di evocare le storie immaginate da bambini di isole e mondi fantastici raggiungibili solo su quel cesto che vola nell’aria come un tappeto magico. Quando ho ricevuto una newsletter che annunciava la quarta edizione del festival mi sono incuriosita ed abbiamo perciò deciso di visitare Treviso, che non conoscevamo, e partecipare poi a questo interessante evento.
Il festival avrebbe dovuto svolgersi in due weekend, il 31 agosto e 1 settembre e il 7 e 8 settembre, ma a causa di previsioni meteo avverse si è potuto svolgere solo nel primo.
In realtà è stato molto difficile per gli organizzatori riuscire a farle alzare in volo già da subito a causa del vento: sono mezzi molto delicati ed hanno bisogno di condizioni particolari per poter volare in sicurezza.

Siamo arrivati all’Ippodromo il venerdì pomeriggio quando ancora non c’era quasi nessuno, a parte i fantini con i loro cavalli che trottavano nel circuito e poche persone sparse fra gli spalti e il prato. Il parcheggio è ampio, asfaltato e quasi completamente ombreggiato per tutta la giornata, perfetto per chi arriva in camper alla manifestazione. Ovviamente non c’è nessun servizio, a parte il bar e il ristorante dell’ippodromo ma si può rimanere per la notte e ci sono un paio di supermercati raggiungibili comodamente a piedi.

Il venerdì nel tardo pomeriggio, prima dell’inizio della manifestazione è stato possibile fare il nostro volo vincolato.
Sono rimasta un po’ delusa perché è stato tutto troppo veloce, non c’è stato praticamente il tempo di rendersi conto che era già tutto finito. Peccato! La prossima volta proveremo il volo libero!

Ovviamente i bambini sono gli ospiti a cui maggiormente è dedicato l’evento e quindi è stata permessa la visita alle scuderie ed organizzato un laboratorio didattico per costruire dei piccoli aquiloni che è stato facile far volare a causa del vento. Infatti per buona parte del pomeriggio il cielo sopra l’ippodromo è stato pieno di puntini colorati e i piccoli si sono divertiti moltissimo. Anche le zanzare però, si sono divertite molto, con tutte quelle gambette che scorrazzavano nel prato!
Dopo cena abbiamo assistito prima ad un bellissimo gioco di luci e musica con protagoniste le mongolfiere e successivamente i fuochi d’artificio hanno concluso la giornata.

La domenica mattina la manifestazione è proseguita con i voli vincolati e liberi ma noi l’abbiamo salutata dando appuntamento al prossimo anno.

È un evento da tenere in considerazione per un weekend fuori porta, magari abbinato ad una visita alla deliziosa città di Treviso, spesso a torto ignorata a favore della vicina Venezia. Tra l’altro Treviso offre ben tre aree di parcheggio per camper di cui una attrezzata con CS ed è vicinissima alla stazione.

Il prezzo del biglietto per il Festival, almeno per il 2019, è di 5€ mentre se in abbinamento al volo vincolato è di 12€ a persona.


www.comune.treviso.it



Neanderthal, Germania - Una meta interessante per tutta la famiglia

Neanderthal, cioè la Valle di Neander, in Germania vicino a Düsseldorf, è il luogo di ritrovamento, nel 1856 da parte scavatori di calcare, dei resti dell’Homo neanderthalensis, un ominide tutto nuovo che ha dato nuovi spunti alle teorie evoluzionistiche.

A poche centinaia di metri dal luogo del ritrovamento, il museo affronta la storia dell’evoluzione umana dall’australopiteco all’Homo Sapiens Sapiens (cioè noi) attraverso la rappresentazione dei vari ominidi con statue di cera bellissime.
Inoltre viene affrontato il tema dell’evoluzione delle capacità sociali, comunicative e tecnologiche umane anche attraverso laboratori per i più piccoli. Purtroppo le audio guide sono solo in tedesco ed inglese e quindi poco fruibili per i bambini ma è comunque disponibile un libretto tradotto in italiano, da restituire alla fine della visita. All’interno del museo trovano posto anche un bar e uno shop.
Per chi viaggia in camper è possibile parcheggiare alla stazione e raggiungere il museo con una breve passeggiata, segnalata, all’interno del boschetto che circonda il museo, oppure nel piccolo parcheggio per bus fra il museo e la zona del ritrovamento.
Per la sosta notturna invece vi consigliamo il parcheggio del Neanderbad, che ha due posti dedicati ai camper. Non vi sono servizi ma è gratuito e senza limiti di tempo, in piano ed ombreggiato. Il Neanderbad è un parco acquatico, con piscine all’aperto e al coperto, per grandi e piccini con scivoli, trampolini, sdraio ed ombrelloni, bar e docce ad un prezzo ragionevolissimo, come di norma in Germania.
Per i più sportivi da qui partono diversi percorsi segnalati nel bosco, da fare in bici o a piedi, attraverso i quali si può raggiungere anche il museo.


https://it.m.wikipedia.org/wiki/Valle_di_Neander


Olanda - Terza parte (Giethoorn)

Vi è mai capitato di vedere quelle foto che mostrano deliziose casette con giardini traboccanti di fiori direttamente affacciati su piccoli canali dove scorrono barchette colorate? Avete mai pensato di fronte a tale meraviglia che era proprio quello il posto che volevate visitare? Io si, e finalmente l’ho fatto!
Si tratta del villaggio di Giethoorn, altrimenti noto come “la Venezia dei Paesi Bassi”. In realtà con Venezia ha in comune solo la viabilità, possibile solo tramite imbarcazioni, a piedi o in bicicletta.
Per chi viaggia in camper, ci sono diverse aree di sosta non molto distanti dal paese, raggiungibile in pochi minuti in bici.
Noi preferiamo essere indipendenti ed abbiamo quindi approfittato della sosta possibile nel parcheggio gratuito messo a disposizione dei visitatori, a 5 minuti a piedi dal centro. Lungo la passeggiata sul canale principale potrete trovare tutti i servizi che desiderate: bar, caffè, gelaterie, ristoranti di ogni tipo dalle cui terrazze potrete continuare a godervi il delizioso panorama, noleggio barche e giro panoramico con guida turistica per ammirare il paesaggio da una diversa prospettiva. Impossibile raccontare a parole la bellezza e il fascino di questo villaggio olandese, solo le immagini possono rendere l’idea.

https://www.giethoorn.com/en/



Olanda - Prima parte (Zaanse Schans)

Olanda: ecco alcune tappe imprescindibili quando ci si trova ad attraversare i Paesi Bassi anche se solo di passaggio per raggiungere una meta diversa.


I Paesi Bassi, chiamati comunemente Olanda, sono la parte europea che costituisce il Regno dei Paesi Bassi. Sono facili da visitare in quanto non presentano particolari rilievi, le autostrade sono gratuite, adeguate per la quantità di traffico e permettono uno scorrimento veloce. Il collegamento fra le varie zone attraversate da canali, fiumi, bracci di mare è garantito dai molti ponti e da tunnel sotterranei, dei quali solo due sono a pagamento. Una segnalazione importante da fare a chi decide di fare un viaggio in Olanda è che le maggiori città sono in una LEZ, ovvero una “low emission zone”. Questo significa che dovrete documentarvi sulla possibilità o meno di poter attraversare ogni singola città con i vostri mezzi e se necessitate o meno di fornirvi di eventuale adesivo da applicare al parabrezza. Noi abbiamo preferito evitare totalmente di attraversare i centri con queste limitazioni e ci siamo dedicati a piccoli villaggi dal grande fascino.

Zaanse Schans
Zaanse Schans è il villaggio dei mulini a vento. Per chi viaggia in camper, la sosta è possibile nel parcheggio vicino alla stazione, senza limiti di tempo. Rappresenta infatti anche un ottimo punto di partenza per un’escursione ad Amsterdam, raggiungibile in appena 15 minuti di treno ad un costo davvero ragionevole. Se avete necessità del camper service, sappiate che a circa un chilometro li troverete nella locale stazione di servizio al costo di 2,50€ o gratuitamente se farete rifornimento.
La parte più caratteristica del villaggio di Zaanse Schans si raggiunge in 15 minuti a piedi o 5 in bicicletta, al di là della ferrovia, lungo il fiume Zaan.
Il consiglio è quello di visitarlo fuori stagione, o almeno nei giorni infrasettimanali, per potervelo godere senza la ressa.
Non appena si inizia ad attraversare il ponte mobile si riescono ad intravedere i caratteristici vecchi mulini a vento, lungo lo Zaan. L’incantevole villaggio è proprio dall’altra parte del ponte e sembra uscito dalle favole. Si visita al massimo in un paio d’ore, passeggiando con calma lungo i viottoli fra le casette, lungo i canali, attraversando i piccoli ponti curvi di legno, entrando nelle varie botteghe in cui ragazzi in costumi tipici offrono assaggi di prodotti locali, nei due piccoli musei o fermandosi per un Koffie. Molto interessante il minuscolo museo ricavato nella prima bottega di Albert Heijn, che ha dato origine alla famosa catena di supermercati.
Il paesaggio è davvero suggestivo ma è molto più semplice raccontarvelo attraverso le foto e i video (che sarà pronto a breve) che abbiamo fatto durante la nostra passeggiata.


https://it.m.wikipedia.org/wiki/Zaanse_Schans


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