Travel Blog

Benvenuti sul nostro blog!

Almeno una volta a settimana cerchiamo di pubblicare aggiornamenti, consigli di viaggio e tutorial. Vogliamo condividere con voi il nostro viaggio e soprattutto la nostra esperienza, gli imprevisti che ci possono capitare (in particolare viaggiando con il camper) cercando di essere d'ispirazione e d'aiuto.

Neanderthal, Germania - Una meta interessante per tutta la famiglia

Neanderthal, cioè la Valle di Neander, in Germania vicino a Düsseldorf, è il luogo di ritrovamento, nel 1856 da parte scavatori di calcare, dei resti dell’Homo neanderthalensis, un ominide tutto nuovo che ha dato nuovi spunti alle teorie evoluzionistiche.

A poche centinaia di metri dal luogo del ritrovamento, il museo affronta la storia dell’evoluzione umana dall’australopiteco all’Homo Sapiens Sapiens (cioè noi) attraverso la rappresentazione dei vari ominidi con statue di cera bellissime.
Inoltre viene affrontato il tema dell’evoluzione delle capacità sociali, comunicative e tecnologiche umane anche attraverso laboratori per i più piccoli. Purtroppo le audio guide sono solo in tedesco ed inglese e quindi poco fruibili per i bambini ma è comunque disponibile un libretto tradotto in italiano, da restituire alla fine della visita. All’interno del museo trovano posto anche un bar e uno shop.
Per chi viaggia in camper è possibile parcheggiare alla stazione e raggiungere il museo con una breve passeggiata, segnalata, all’interno del boschetto che circonda il museo, oppure nel piccolo parcheggio per bus fra il museo e la zona del ritrovamento.
Per la sosta notturna invece vi consigliamo il parcheggio del Neanderbad, che ha due posti dedicati ai camper. Non vi sono servizi ma è gratuito e senza limiti di tempo, in piano ed ombreggiato. Il Neanderbad è un parco acquatico, con piscine all’aperto e al coperto, per grandi e piccini con scivoli, trampolini, sdraio ed ombrelloni, bar e docce ad un prezzo ragionevolissimo, come di norma in Germania.
Per i più sportivi da qui partono diversi percorsi segnalati nel bosco, da fare in bici o a piedi, attraverso i quali si può raggiungere anche il museo.


https://it.m.wikipedia.org/wiki/Valle_di_Neander


Olanda - Terza parte (Giethoorn)

Vi è mai capitato di vedere quelle foto che mostrano deliziose casette con giardini traboccanti di fiori direttamente affacciati su piccoli canali dove scorrono barchette colorate? Avete mai pensato di fronte a tale meraviglia che era proprio quello il posto che volevate visitare? Io si, e finalmente l’ho fatto!
Si tratta del villaggio di Giethoorn, altrimenti noto come “la Venezia dei Paesi Bassi”. In realtà con Venezia ha in comune solo la viabilità, possibile solo tramite imbarcazioni, a piedi o in bicicletta.
Per chi viaggia in camper, ci sono diverse aree di sosta non molto distanti dal paese, raggiungibile in pochi minuti in bici.
Noi preferiamo essere indipendenti ed abbiamo quindi approfittato della sosta possibile nel parcheggio gratuito messo a disposizione dei visitatori, a 5 minuti a piedi dal centro. Lungo la passeggiata sul canale principale potrete trovare tutti i servizi che desiderate: bar, caffè, gelaterie, ristoranti di ogni tipo dalle cui terrazze potrete continuare a godervi il delizioso panorama, noleggio barche e giro panoramico con guida turistica per ammirare il paesaggio da una diversa prospettiva. Impossibile raccontare a parole la bellezza e il fascino di questo villaggio olandese, solo le immagini possono rendere l’idea.

https://www.giethoorn.com/en/



Olanda - Seconda parte (Afsluitdijk e Sneek)

Afsluitdijk

No, non è un errore di digitazione!
Continuando a nord verso la prossima tappa, abbiamo percorso la diga di Afsluitdijk. Si tratta già di per se di un’opera strabiliante: 32 km di lunghezza, quasi 100 metri di larghezza e circa 7 metri sopra il livello del mare. A metà percorso poi c’è anche un punto ristoro con la possibilità di ammirare quello che fu un golfo, oggi trasformato in lago d’acqua dolce, e questa incredibile opera dell’uomo.


Sneek
Abbiamo scelto a caso questo paesino per una sosta intermedia, per fare due passi, un caffè e per acquistare del pane e non abbiamo sbagliato. Un altro modo molto in voga per visitare i Paesi Bassi è in barca, con piccole e medie imbarcazioni è semplice spostarsi da un villaggio all’altro sfruttando i tantissimi canali navigabili. Infatti i canali di questa cittadina erano affollati da barchette di diverse dimensioni e l’atmosfera era davvero incantevole.

https://www.friesland.nl/en/discover/eleven-cities...

Olanda - Prima parte (Zaanse Schans)

Olanda: ecco alcune tappe imprescindibili quando ci si trova ad attraversare i Paesi Bassi anche se solo di passaggio per raggiungere una meta diversa.


I Paesi Bassi, chiamati comunemente Olanda, sono la parte europea che costituisce il Regno dei Paesi Bassi. Sono facili da visitare in quanto non presentano particolari rilievi, le autostrade sono gratuite, adeguate per la quantità di traffico e permettono uno scorrimento veloce. Il collegamento fra le varie zone attraversate da canali, fiumi, bracci di mare è garantito dai molti ponti e da tunnel sotterranei, dei quali solo due sono a pagamento. Una segnalazione importante da fare a chi decide di fare un viaggio in Olanda è che le maggiori città sono in una LEZ, ovvero una “low emission zone”. Questo significa che dovrete documentarvi sulla possibilità o meno di poter attraversare ogni singola città con i vostri mezzi e se necessitate o meno di fornirvi di eventuale adesivo da applicare al parabrezza. Noi abbiamo preferito evitare totalmente di attraversare i centri con queste limitazioni e ci siamo dedicati a piccoli villaggi dal grande fascino.

Zaanse Schans
Zaanse Schans è il villaggio dei mulini a vento. Per chi viaggia in camper, la sosta è possibile nel parcheggio vicino alla stazione, senza limiti di tempo. Rappresenta infatti anche un ottimo punto di partenza per un’escursione ad Amsterdam, raggiungibile in appena 15 minuti di treno ad un costo davvero ragionevole. Se avete necessità del camper service, sappiate che a circa un chilometro li troverete nella locale stazione di servizio al costo di 2,50€ o gratuitamente se farete rifornimento.
La parte più caratteristica del villaggio di Zaanse Schans si raggiunge in 15 minuti a piedi o 5 in bicicletta, al di là della ferrovia, lungo il fiume Zaan.
Il consiglio è quello di visitarlo fuori stagione, o almeno nei giorni infrasettimanali, per potervelo godere senza la ressa.
Non appena si inizia ad attraversare il ponte mobile si riescono ad intravedere i caratteristici vecchi mulini a vento, lungo lo Zaan. L’incantevole villaggio è proprio dall’altra parte del ponte e sembra uscito dalle favole. Si visita al massimo in un paio d’ore, passeggiando con calma lungo i viottoli fra le casette, lungo i canali, attraversando i piccoli ponti curvi di legno, entrando nelle varie botteghe in cui ragazzi in costumi tipici offrono assaggi di prodotti locali, nei due piccoli musei o fermandosi per un Koffie. Molto interessante il minuscolo museo ricavato nella prima bottega di Albert Heijn, che ha dato origine alla famosa catena di supermercati.
Il paesaggio è davvero suggestivo ma è molto più semplice raccontarvelo attraverso le foto e i video (che sarà pronto a breve) che abbiamo fatto durante la nostra passeggiata.


https://it.m.wikipedia.org/wiki/Zaanse_Schans


Antequera & El Torcal (Provincia di Malaga, Andalusia, Spagna)

Una bellissima cittadina di cui non avevamo mai sentito parlare e che abbiamo fortunatamente scoperto per caso è Antequera, in Andalusia.

All’incrocio di importanti vie di comunicazione e ai piedi de El Torcal de Antequera, vale sicuramente la pena di una sosta prolungata perché le bellezze che offre al turista e al viaggiatore sono davvero tante, imperdibili.

Cittadina di origine Romana, il cui nome originale fu Anticuaria (e capirete il perché), subì poi la dominazione araba assumendo il nome di Medina Antakira, fu successivamente riconquistata nel ‘400; destino comune alla maggior parte delle città spagnole, del quale si trova ampia testimonianza nell’architettura.



Per chi come noi viaggia in camper, Antequera offre un’ampia area attrezzata, gratuita. Purtroppo sempre strapiena. Noi quindi, dopo aver fatto i servizi abbiamo deciso di utilizzare l’ampio parcheggio sterrato dall’altro lato della città, indicativamente fra l’Alcazaba e il sito megalitico. Da lì il centro storico, El Coso Viejo, si raggiunge a piedi in meno di dieci minuti.

La piazza sulla quale si svolge gran parte della vita pubblica antequerana è la Plaza de El Coso Viejo. Anticamente conosciuta come Plaza de las Verduras, sulla quale si svolgeva il mercato all’aperto, e sulla quale troneggia oggi la statua equestre dell’Infante don Fernando, vi si affaccia l’interessante museo cittadino. Proseguendo verso la Plaza San Sebastián, fatti pochi passi, sulla sinistra, troverete l’ufficio informazioni turistiche nel quale potrete documentarvi su tutte le escursioni, le opportunità di divertimento, intrattenimento e cultura che offre “la Città Bianca”.

L’Alcazaba e la Real Colegiata de Santa Maria la Mayor sono le più pubblicizzate ma non ve le consigliamo: appartengono ad un ente privato che organizza le visite e vende i biglietti congiunti ma vale la pena vederli solo da fuori, non sono davvero niente di speciale all’interno, soprattutto se poi si ha intenzione di visitare il resto dell’Andalusia.



Degne di nota sono invece la Parroquia de San Sebastiàn che si affaccia sull’omonima piazza e soprattutto la stupefacente Iglesia de Nuestra Señora del Carmen, che, a nostro avviso, vale l’intera visita alla cittadina. Perdetevi fra le viuzze, entrate nelle chiese, sedetevi al sole in uno dei tanti caffè con i tavolini all’aperto e godetevi l’atmosfera di questa cittadina fuori dai classici circuiti turistici.


Patrimonio dell’Unesco e interessante attrazione culturale è il complesso dei Dolmen, a due passi a piedi dalla città. Si tratta di sepolture megalitiche datate circa 3.700-3.600 a.C. con incisioni rupestri. L’entrata è gratuita e vi consigliamo di visitare il sito perché molto suggestivo, soprattutto se viaggiate con bambini.


Altra affascinante attrazione di Antequera è la montagna dal profilo umano, che ricorda quello di un pellerossa: La Peña de los Enamorados. Chiedete agli abitanti di raccontarvi la leggenda che sta alla base del nome che porta questa conformazione calcarea ed avrete versioni diverse ma simili di una storia di amore contrastato fra due giovani che per fuggire dalla famiglia incontrarono la morte gettandosi nel vuoto da questa montagna.
Il profilo del monte si osserva bene dall’interno del Dolmen de Menga ed è perfettamente inquadrato dal portale; probabilmente è la ragione per la quale il Dolmen fu costruito in quella posizione, lievemente diversa da quella usuale rispetto alle coordinate celesti utilizzate normalmente per siti simili.
Ma non è finita qui.



El Torcal de Antequera è forse il paesaggio carsico più spettacolare d’Europa.
L’origine del sito viene fatta risalire al Giurassico durante il Mesozoico: la zona faceva inizialmente parte di un corridoio marino che partiva indicativamente dal golfo di Cadiz fino ad Alicante. In questa area, a causa di movimenti geologici, il fondale si è innalzato fino a formare queste montagne che il vento e le frequenti piogge hanno plasmato millennio dopo millennio.
Per visitare questo splendido sito naturale però dobbiamo spostarci di circa 17 chilometri salendo fino a quasi 1.300 metri. Non ci sono mezzi pubblici per arrivarci, vi dovrete quindi spostare autonomamente.
La visita è gratuita e i percorsi segnalati sono tre: uno, breve, è dedicato a chi ha mobilità ridotta e ai portatori di handicap. Scenari fantastici si offrono alla vista e si sente continuamente il bisogno di fermarsi ad osservare le varie forme fiabesche che assumono le rocce calcaree scavate nei millenni dall’acqua e dal vento.



Si accede al sito dal parcheggio superiore dove trovano posto il centro informazioni, il bar ristorante e il gift shop.
I percorsi sono tutti segnalati e anche se sono facili si consigliano abbigliamento e calzature adeguate.
Su uno dei percorsi indicati, il più lungo dei tre, si può osservare traccia dell’origine marina di questa conformazione calcarea grazie ai fossili rimasti impressi nelle rocce ed inoltre si possono addirittura osservare pitture rupestri risalenti all’uomo di Neanderthal.



Il parcheggio superiore è limitato e viene chiuso quando completo, vi consigliamo quindi di arrivare presto, possibilmente nei giorni infrasettimanali e sicuramente quando fa bel tempo perché la strada dal parcheggio inferiore è ripida e non sempre è facile scambiarsi con i mezzi che vengono in senso contrario. Non è inoltre possibile rimanere oltre l’orario di chiusura del centro informazioni e quindi il pernottamento non è consentito.
Arrivare a piedi dal parcheggio inferiore vi costringerebbe ad una scarpinata non indifferente però è l’ideale per la sosta notturna con una vista sulla vallata sottostante davvero mozzafiato.

Insomma, Antequera era considerata storica già dai Romani, tanto da darle il nome che a dato origine a quello attuale. Ha attraversato la storia dagli albori della formazione della vita sul pianeta fino a quella più recente ma è rimasta autentica, senza mai diventare un’attrazione turistica con effetto Disneyland. Visitatela finché siete in tempo perché non so se durerà.

Trovate ulteriori informazioni sui seguenti siti:



Buon viaggio!



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